Come giocavano gli EGIZI?

Un argomento cult per chi insegna storia alla scuola primaria in classe quarta sono gli Egizi .

Qui a Torino siamo fortunati ad avere un museo splendido da dove prendere ispirazione per le nostre lezioni.

Nella visita di quest’anno sono stata attratta dalla vetrina in cui c’è la scatola di un famosissimo gioco del tempo: la Senet.

Ho trovato un laboratorio offerto da Bachalòm Teatro di Torino che proponeva questi giochi. E’ stato un percorso davvero appassionante.

Ci siamo divertiti tantissimo. In seguito al laboratorio abbiamo deciso di organizzare un vero e proprio torneo di Senet, con tanto di girone di andata e di ritorno. Il torneo si giocherà nei momenti liberi e durante l’intervallo e lo abbiamo chiamato “il torneo del faraone”.

Ho proposto ai bambini un’attività creativa: realizzare il gioco con materiali di recupero. Hanno realizzato tante Senet originalissime.

Ecco come fare per preparare l’occorrente:

Stampare il tavoliere e renderlo resistente (plastificandolo, attaccandolo su un cartoncino o supporto rigido):

Creare 7 pedine per giocatore (queste sono fatte di Das bianco e Das terracotta):

Creare i dadi antichi utilizzando 5 bastoncini che abbiano due lati diversi. Un tempo si usavano pezzi di bambù tagliati a metà.

Quando venivano lanciati potevano cadere dalla parte concava o convessa. Noi abbiamo utilizzato bastoncini di legno colorati con due colori diversi.

Obiettivo del gioco:
Portare tutti i propri pedoni fuori dal tabellone prima dell’avversario.

Materiali:

  • Tabellone con 30 caselle (disposte in 3 file da 10).
  • 5 o 7 pedine per giocatore (dipende dalla versione).
  • Bastoncini o dadi per determinare i movimenti.

Preparazione:

  • I giocatori posizionano le loro pedine alternate sulle prime 14 caselle.
  • Si decide chi inizia tirando i bastoncini/dadi.

Le regole paiono complicate ma vi assicuro che è sufficiente una partita per imparale e divertirsi.

Scaricatele da qui:

CONSIGLI per l’insegnante:

  1. Gioca un paio di partite a casa prima di arrivare in classe.
  2. In classe proietta le regole sulla smartboard e spiegale facendo alcune domande per verificarne la comprensione.
  3. Forma le coppie e consegna il tavoliere, le pedine e i bastoncini. Chiedi loro di preparare il tavoliere, ascolta e rispondi alle loro domande e poi falli subito iniziare con una partita di prova.
  4. Gira tra i banchi per risolvere eventuali dubbi.

E’ un modo divertente per fare storia in modo inclusivo stimolando creatività e problem solving.

Lettera R – classe 1°

Dopo aver portato la borsa magica per presentare la consonante M, piena di oggetti che iniziavano con M, questa volta ho chiesto ai bambini di cercare a casa qualche piccolo oggetto il cui nome inizi con R. Questa volta sarà il loro turno di riempire la borsa.

I bambini hanno iniziato a pensare, poi qualcuno mi ha detto: “Porterò una renna!” e io ho risposto di non essere sicura possa entrare in classe una renna. Poi ho trovato da Flying Tiger questo cappello ….

Domani, quando i bambini saranno pronti al lavoro, inseriremo i loro oggetti nella borsa magica della R, nominandoli e dicendo a voce alta la sillaba con cui iniziano.

Poi dirò loro che la preside ci ha dato il permesso di portare una renna vera in classe (piccolo scherzetto) e di averne portata una direttamente dalla Lapponia nella nostra scuola.

Uscirò dall’aula con l’aiuto di un collaboratore scolastico dicendo di andare a prenderla in cortile, indosserò il cappello e poi rientrerò per far ridere i bimbi e prepararli alla storia a tema inclusione che ho scritto. La storia si può personalizzare inserendo il nome della propria scuola e classe per renderla ancora più coinvolgente per i bimbi.

Leggerò la storia indossando il cappello da renna e impersonando la maestra della storia.

Con l’AI ho realizzato un’immagine da lasciare come sfondo al racconto:

Con l’applicazione Colorscape l’ho trasformata in un disegno da colorare per l’attività che seguirà la lettura:

In seguito i bambini eseguiranno alcune attività sul quaderno: prima incolleranno e coloreranno nel disegno della storia le parole che iniziano con le sillabe della R (ramo, renna, rinoceronti, rose, ruspa), poi scriveranno le parole attorno al disegno collegandole con una freccia all’elemento corretto. La sillaba iniziale sarà scritta in rosso.

Scriveranno poi una pagina di RA e RAMO incollando al fondo della pagina la figurina corretta ritagliandola dalla scheda e così via per le altre sillabe.

Infine faranno un lavoro di ricerca e riconoscimento delle sillabe nella storia, colorandole come indicato.

Qui trovate i materiali per leggere le sillabe della R giocare al gioco dei dadi con le sillabe della R

CONSONANTI – gioco di dadi

Occorrente:

  • un dado ogni 2 bambini
  • una tabella per registrare i dati
  • una matita
  • una lettera M (O ALTRA CONSONANTE) da tenere sul tavolo

Ho acquistato questi cubi in legno (lato 1 cm) e sulle facce ho scritto a matita le vocali:

Ho distribuito ogni coppia di bambini un dado e questi materiali:

Per giocare ogni bambino deve a turno tirare il dado, leggere a voce alta la sillaba che si forma unendo la consonante, in questo caso la M, alla vocale che appare sulla faccia del cubo.

In seguito registra il dato sulla tabella con una crocetta. Poi passa il dado al compagno di gioco. I bambini si accorgeranno che alcune sillabe avranno molte più crocette. Nel caso della foto ci sono molte ME perché nel dado sono presenti due facce con la vocale E. Invitiamo i bambini a scoprirlo da soli.

Buon divertimento!

Scarica i materiali da stampare:

CONSONANTI – come presentarle

Iniziamo con il riempire una borsa “Magica” con oggetti che iniziano con la consonante da presentare.

In classe facciamoci recapitare la borsa da un collaboratore scolastico e agiamo sull’effetto sorpresa come se fosse un pacco inaspettato, questo accenderà la curiosità dei bambini. La prima borsa che arriva deve avere anche un biglietto di presentazione (es. per la Maestra Sabrina e per i suoi fantastici alunni).

La prima consonante che presenterò è la M, quindi di seguito trovate un esempio con la consonante M.

Nel biglietto che accompagna la borsa Magica ci sarà scritto ben visibile “per la Maestra”. Ogni volta che leggerò la M cercherò di accentuarla.

Procediamo con il tirare fuori gli oggetti nominandoli e rimarcando il suono iniziale di parola. Poi chiediamo ai bambini di aiutare la maestra a risolvere l’enigma: quale sarà la cosa che accomuna tutte queste cose? Qual è il messaggio nascosto in questa lettera?

Dopo vari tentativi i bambini arriveranno a dire che tutti gli oggetti iniziano con M.

Propongo poi il testo:

e li faccio esercitare a tracciare la lettera seguendo i numeri e le direzioni, prima seguendo la M disegnata sulla borsa, poi nell’aria con la bacchetta magica o il dito, in seguito con vari modi: realizzandola con il collage, nella farina di polenta, con il pongo, ecc.

Propongo la fusione della sillaba attraverso esercizi orali e di lettura guidata:

Per ultimo nel testo precedente i bambini dovranno cercare e colorare le sillabe seguendo il codice colore proposto qui sopra.

Scarica il file da qui:

LEONARDO DA VINCI – la balestra gigante

Leonardo da Vinci progettò una balestra gigante che però non realizzò mai. I suoi progetti contenuti nel Codice Atlantico (1488-1489) sono stati ripresi in epoca contemporanea e realizzati per verificarne la funzionalità.

Un esperimento famoso è quello della balestra gigante messo in atto nel porto di Bari.

Ecco cosa ho fatto in classe con i miei allievi di classe 3°.

FASE 1 – STORYTELLING

FASE 2MAKING

Costruiamo la nostra balestra.

Abbiamo visto questo video per vedere come procedere passo passo.

COLLEGAMENTI CON LA STORIA E LA GEOGRAFIA

Nella cittadina di Massa Marittima in Toscana ogni estate si tiene una manifestazione storica chiamata “Il Balestro” in cui arcieri professionisti di ogni contrada della cittadina si sfidano nella piazza del Duomo tra sbandieratori e persone in costume tentando di violare “lo tasso” o corniolo cioè il centro.

ANALISI GRAMMATICALE – le preposizioni

ANALISI DELLE PREPOSIZIONI SEMPLICI E ARTICOLATE

Segnalibri da stampare, plastificare e tenere sempre a disposizione per ripassare o come strumento compensativo.

LA BOTTEGA DEI FILI – un luogo dove coltivare l’arte della pazienza e della gentilezza

Per la Giornata della Memoria ho letto in classe (3°) un bellissimo albo illustrato da cui è nato un progetto interdisciplinare. Il libro è “La Shoah spiegata ai bambini” in cui si racconta la storia di una bottega di fili di un piccolo paese in cui ad un certo punto arriva a governare un cattivo signore con i baffi che decide di fondere tutti gli aghi e di trasformarli in forbici.

La storia ha ispirato un laboratorio complesso. Da una parte abbiamo realizzato un film in stop motion che racconta la storia del libro. Alla fine della storia il piccolo ago che salva gli altri aghi scrive una lettera alla padrona della bottega ricamando le lettere. Abbiamo pensato che fosso molto interessante ricamare davvero le lettere per il nostro film. Ecco come è nato il laboratorio di geometria e punto croce che ha dato risultati incredibili in termini di esercizio di lentezza, calma e pazienza.

Materiali necessari

ritagli di cartoncino rettangolari dimensioni 5cm x 15 cm circa

bucatrice

cotton fioc

lana di qualsiasi tipo

nastro adesivo

quaderno a quadretti

tela Aida

aghi da punto croce senza punta

filo per ricamare rosso

per ricamare ho usato solo 2 fili per ogni ago

FASE 1

Realizzare tante strisce di cartoncino con i buchi come si vede nell’immagine, più di una per ogni bambino con buchi distanziati molto e altre con buchi più ravvicinati per quando diventano più esperti. In questa fase al posto degli aghi si utilizzano cotton fioc e lana. Noi abbiamo usato tutti materiali di recupero.

Il filo di lana è stato fissato con un pezzo di nastro adesivo e annodato al cotton fioc. Per prima cosa i bambini hanno lavorato sulla diagonale, facendo passare i filo per i vertici opposti fino al fondo della striscia di cartoncino.

Una volta in fondo sono tornati indietro realizzando la croce.

Quando sono diventati più sicuri hanno iniziato a lavorare su i cartoncini con i buchi ravvicinati. Su questi si sono impratichiti con il fare due righe di punto croce, una sopra e una sotto.

FASE 2

Dopo aver definito che cosa dovesse scrivere nella lettera l’ago della storia alla padrona della Bottega dei fili, è stata assegnata una lettera ad ogni bambino che l’ha prima progettata sulla carta.

Compito dell’insegnante è quello di preparare i quadratini di tela aida, gli aghi infilati con il nodo in fondo e molte guglie già divise e con il nodo in fondo fatto per riuscire a far lavorare tutti i bambini contemporaneamente. Inoltre si devono aiutare i bambini a capire quale sia il punto da dove cominciare il lavoro. La mia classe è composta da 23 allievi e con il materiale pronto è stato molto facile gestire tutti e aiutarli a fermare il filo e ripartire quando lo avevano terminato.

Ora che le lettere sono tutte terminate entreranno a far parte del film che vi mostrerò quando sarà finito.