Ricoprire i due bicchieri con la carta stagnola lateralmente facendo attenzione a non stropicciare molto l’alluminio. Creiamo così due armature. Poi creare una bandierina con la carta stagnola, ripiegare il gambo tante volte.
Infilare la bandierina in un bicchiere e poi inserire un bicchiere dentro l’altro con la bandierina nel mezzo. La bottiglia di Leida è pronta.
Strofinare la bacchetta con il panno di lana in modo che la punta del bastone in lvc sfiori la bandierina per caricare la bottiglia di Leida di elettricità.
Tenendo la bottiglia di Leida sulla parte di alluminio se con l’altra mano tocchiamo la bandierina prenderemo la scossa.
Per vedere la scossa invece dobbiamo tenere la bottiglia di Leida dalla parte superiore sulla plastica e con l’altra mano pieghiamo la bandierina facendole toccare la parte di alluminio che avvolge la bottiglia. In questo modo si vedrà la scintilla.
Nei materiali trovi le spiegazioni ed alcuni esperimenti.
Aprire la graffetta in modo da formare una V. Schiacciare bene le punte della V per farle entrare all’interno della cannuccia. INquesto modo abbiamo realizzato il diavoletto di Cartesio.
Riempire la bottiglietta di acqua lasciandone una piccola parte vuota. Infilare il diavoletto di Cartesio dentro la bottiglia e chiudere il tappo.
Schiacciando la bottiglia il diavoletto andrà su e giù.
A questo punto è il momento di spiegare il perché di questo fenomeno ovvero le due leggi della fisica: la spinta di Archimede e la legge di Pascal.
Ritagliare un cerchio dal cartone e attaccare il feltrino proprio al centro. Forare il centro e il feltrino con un punteruolo o ago o matita ben appuntita.
Creare un circuito con interruttore, motorino e 2 pile stilo.
Forare la spugna per inserirci dentro il motorino in modo che la spugna diventi una base per tenerlo in piedi mentre è in funzione.
Inserire il pistoncino del motorino nel buco della ruota di cartone e attivare il circuito con l’interruttore per verificarne il funzionamento.
Con la ruota in funzione creare strisce di colore con i pennarelli.
Per creare dei ventilatori, realizzare con un quadrato di carta una girandola piegando gli spicchi come nell’immagine e decorarli. Infine incollare sulla ruota o sostituire alla ruota dopo averne forato il centro.
Seguimi anche su Instagram per vedere come funzionano questi circuiti:
Questa attività segue quella di tinkering in cui abbiamo costruito circuiti elettrici con pile e pasta conduttiva.
Per spiegare in che cosa è la pila per prima cosa costruiamone una.
OCCORRENTE
patate
monete da 5 centesimi
graffette di metallo
cavetti a coccodrillo
led
PROCEDIMENTO
Tagliare le patate a metà. Infilare all’estremità di ogni metà patata una graffetta da una parte e una moneta dall’altra. Collegare la graffetta di una patata con la moneta dell’altra per creare un circuito che termini con due cavetti collegati ad un Led che a questo punto dovrebbe accendersi come nella foto.
Esiste anche un altro procedimento da realizzare solo con le monete, carta assorbente e acqua salata. Spiego come fare nel documento che puoi scaricare in fondo all’articolo, ma non è di facile riuscita come quello delle patate e quindi lo sconsiglio perché per i bambini è importate avere la soddisfazione della riuscita.
Infine parliamo ai bambini di Alessandro Volta, dell’importanza della sua scoperta e dell’unità di misura Volt.
Nel file troverete anche degli schemi per registrare i propri tentativi e i risultati ottenuti durante la realizzazione dei circuiti e della pila.
Impariamo a creare un circuito elettrico con la pasta conduttiva.
Ricetta per la pasta conduttiva:
200 ml acqua
210 gr farina
90 gr sale
9 cucchiai di limone
1 cucchiaio di olio vegetale
Occorrente per il circuito:
2 pile a bottone da 3V
led colorati
cavi con morsetti a coccodrillo
Creiamo la pasta isolante e coloriamo con coloranti naturali in modo che si possano trasformare negli animali delle favole che vogliamo raccontare.
Ricetta per la pasta isolante:
80 gr di zucchero
140 gr di farina
1 bicchiere di acqua meglio se distillata
3 cucchiai di olio vegetale
Procedimento:
Mettere in una terrina olio, zucchero e mezzo bicchiere di farina e mescolare.
Aggiungere l’acqua a poco a poco, un paio di cucchiai per volta mescolando.
Si formerà un composto appiccicoso. Aggiungere il colorante se vogliamo colorarla e distinguerla da quella conduttiva e la farina che avevamo tenuto da parte fino a ottenere la consistenza tipica della pasta da modellare.
OCCORRENTE PER I CIRCUITI
LED DIODO da 3mm o più
PILE A BOTTONE da 3Volt
CAVI DI PROVA CON CLIP a coccodrillo e doppio attacco
ATTIVITA’ DI TINKERING
FASE 1
Introdurre l’attività con domande stimolo:
Come funziona un dispositivo elettrico? Ad esempio come fa ad accendersi questo stereo? e questa TV? (usate come esempi tutte le cose che avete nell’aula, i bambini osserveranno e risponderanno: con il filo, si accende con il pulsante…)
Come arriva l’elettricità al dispositivo?
Se non ho il filo elettrico come faccio? Ad esempio il mio telefono non è attaccato ad un filo ma si accende e funziona…
Secondo voi, se volessi far accendere questo Led (mostrare ai bambini che cosa è un Led) di cosa avrei bisogno?…
FASE 2
Conoscere i materiali. Lasciare i bambini osservare, toccare, e interrogarsi sui materiali che hanno avuto a disposizione (Led, pasta, pile…)
FASE 3
Sperimentare. Spieghiamo grossomodo che un circuito deve essere come un cerchio chiuso perché l’elettricità deve attraversarlo tutto. Spieghiamo che il + deve stare visino al – per far passare l’elettricità, poi lasciamoli provare e raggiungere l’obiettivo di far accendere il Led attraverso vari tentativi.
FASE 4
Aggiungere elementi. Una volta compreso il meccanismo che permette di realizzare un circuito forniamo i cavetti e lasciamo che scatenino la fantasia per creare circuiti di vario tipo.
FASE 5
Trarre conclusioni. Insieme raccontiamo che cosa abbiamo capito dalla sperimentazione e dai vari tentativi riusciti e falliti. Scriviamo quanto appreso.
A questo punto dobbiamo scoprire come produrre questa elettricità che fa funzionare i nostri circuiti. Da dove arriva? Chi l’ha messa dentro ad una pila? Chi ha scoperto che si potesse creare una pila per generare elettricità?
Se ti interessa continuare con questo percorso vai al prossimo articolo.
Ho preparato alcuni esercizi per allenare i miei allievi di classe seconda alla prova di lettura strumentale degli INVALSI.
La prova consiste nella lettura di 40 parole in 2 minuti. Il bambino deve leggere la parola e crocettare il disegno corrispondente.
Spesso l’agitazione per questo tipo di prova a tempo gioca brutti scherzi perciò ho preparato dei giochi che facciamo in classe per rendere il tempo un nostro amico.
Dalle prove di lettura strumentale degli invalsi degli anni passati ho preso le parole e le ho trasferite sulle flashcards di flippity.
Per spezzare la lezione e creare un momento di svago che riporti un po’ di allegria ed energia nel gruppo faccio partire il cronometro e faccio scorrere le flashcards. I bambini leggono a voce alta tutti insieme la parola che appare sulla carta. Di volta in volta cerchiamo di battere il nostro record precedente.
Nel primo gruppo di cards ho raccolto le parole della prova dell’anno 2021-22 (da FATA ad ARCOBALENO) e quella dell’anno 2020-21 (da CANE a TELEVISORE).
Con le frecce si fanno scorrere le carte in avanti e indietro.
Dopo svariate sfide i bambini hanno imparato a memoria le parole e il loro ordine nelle flashcards perciò ho creato un altro mazzo di carte con 40 parole bi-tri sillabe piane e con suoni complessi per continuare con l’allenamento.
Se vuoi provare ad usare questo nuovo mazzo di carte clicca qui:
Con questa serie di esercizi faremo allenamento nel parlato e nello scritto riflettendo sull’ordine cronologico e sui vari step che occorrono per insegnare qualcosa di semplice, come ad esempio disegnare una casa, o qualcosa di più complesso come avere comportamenti sicuri navigando online.
L’apprendimento del testo regolativo aiuta a sviluppare capacità di pensiero logico e critico, che sono utili non solo nella scuola ma anche nella vita quotidiana.
Una volta che i bambini saranno abili nel raccogliere e riordinare le azioni che servono per spiegare quanto richiesto dalla carta assegnata, chiederò loro di utilizzare alcuni connettivi che li aiutino a rendere la spiegazione più precisa e comprensibile per i propri interlocutori.
Faremo pratica prima oralmente poi per iscritto, prima in coppia o piccolo gruppo poi individualmente.
Ispirata dai booktoker che segue mia figlia ho realizzato una serie di schede che darò ai miei allievi come stimolo per iniziare, con l’anno nuovo, una nuova abitudine: leggere ogni giorno.
Mi piacerebbe iniziare ogni giornata scolastica, oppure ogni lezione, con 5 minuti di lettura individuale per creare raccoglimento e concentrazione. In seguito i bambini registreranno i propri progressi sull’agenda della lettura.
Una volta terminato il libro potranno scriverne il titolo nella pagina dell’agenda dedicata alla biblioteca. Dopo aver scritto il titolo sul dorso del libro potranno colorarlo. Lo scopo sarà differenziato in base al livello di partenza: per i lettori in erba arrivare alla fine dell’anno con almeno uno scaffale tutto colorato, per lettori più appassionati con tutta la biblioteca colorata.
Infine per i libri sono particolarmente apprezzati i bambini compileranno la scheda della recensione nella quale saranno registrate le informazioni più importanti sul libro letto. Istituiremo, di tanto in tanto, un momento dedicato ai consigli di lettura nel quale i bambini si scambieranno informazioni e recensioni sui loro libri preferiti, come se fossero dei bookToker.
“Nel 1939 avevo otto anni. Ogni giorno, durante l’estate, ho scritto una frase su un quaderno. Qualcosa che era successo a me. Era il mio compito per le vacanze.Quel quaderno l’ho conservato fino a oggi”.
Così comincia il libro “Ho visto un bellissimo picchio” di Michal Skibinski (con le illustrazioni di Ala Bankroft).
Con pochissime parole (7-8 parole) il bambino riesce a descrivere i giorni della sua estate dove alle passeggiate nel bosco e fino al ruscello si uniscono le scoperte della bellezza della natura (“Ho visto un bellissimo picchio”, “ho trovato un grosso bruco e l’ho portato in giardino” “ho catturato una vespa con un bicchiere”). Le parole sono colorate, piene di meraviglia e stupore, ma andando avanti nella lettura del libro affiorano le prime tonalità scure (“mio fratello si è ammalato”) finché il protagonista torna a Varsavia dove si immerge nella ripetitività di cose già fatte e viste. Poi un giorno, all’improvviso, sul diario vengono annotate poche parole, che risuonano cento volte più forte dei temporali che ha vissuto in vacanza: “E’ iniziata la guerra”. Da lì la situazione precipita tra “aerei che volano senza sosta”, “bombe sganciate vicino a casa nostra”, “colpi di cannone” e “schegge di granata”.
Nell’ultima frase che chiude il libro “Varsavia si difende con coraggio” sono passati pochi giorni dall’invasione della Polonia da parte dei tedeschi ma è come se il bambino di 8 anni fosse diventato improvvisamente adulto. “Varsavia si difende con coraggio” sono le parole di chi ha bruciato troppo presto le tappe della sua infanzia e adesso, con il coraggio, la speranza e la forza della volontà, è pronto a difendere la sua terra.
ATTIVITA’ da svolgere in classe:
Per prima cosa compiere alcune anticipazioni: cosa capisci dal titolo? e dalla copertina? secondo te di che cosa racconterà questo libro? da cosa l’hai capito?
Poi leggere il libro e lasciare che i bambini ipotizzino che tipo di libro sia: chi potrebbe averlo scritto? in quale occasione? da cosa l’hai capito? come si chiama un libro scritto così?
Mostrare le bellissime immagini dell’albo, magari attraverso una presentazione o un genia.ly (se volete potete usare quello che ho realizzato io cliccando qui: “Ho visto un bellissimo picchio” ) e riflettere con i bambini sulle immagini, sui colori usati e sul connubio immagini/frasi.
Soffermarsi sulle frasi che contengono particolari aggettivi e su come risultino meno significative se togliessimo quell’unica parola:
“C’è stato un terribile temporale” / “C’è stato un temporale”
“Abbiamo fatto una piacevole passeggiata” / “Abbiamo fatto una passeggiata”
Riflettere sulla vita di questo bambino prima e dopo lo scoppio della guerra e sulla nostra vita in un paese in cui regna la pace: come pensate fosse prima della guerra? e dopo? come sono cambiati i colori delle illustrazioni? come pensi possa cambiare la tua vita se scoppiasse una guerra? che cosa non potresti più fare? che cosa pensi dovresti fare?
Dopo la lettura e le riflessioni ascoltare la recensione di questa bambina e confrontare ciò che dice con quello che è emerso nella conversazione svolta in classe.
VIDEO DA ASCOLTARE
Infine proponiamo ai bambini di realizzare un diario per una settimana. Possiamo fornire il template che allego o spiegare come realizzare il loro albo illustrato della settimana. Per i miei alunni di seconda proporrò di utilizzare almeno un aggettivo insolito, ma calzante, per ogni frase e di accompagnare la frase con un disegno a tutto campo, colorando tutto il foglio, senza lasciare nessuno spazio vuoto. L’uso del colore deve essere dettato dalle emozioni provate nel momento descritto dalla frase.
Discipline: ITALIANO-ARTE-INGLESE
Nella descrizione ho indicato come utilizzare questo materiale in una classe seconda/terza. E’ però facilmente adattabile a qualsiasi classe aumentando il livello della consegna (es. ogni frase deve contenere almeno un aggettivo e un avverbio, ecc) o potrebbe essere utilizzato in lingua inglese con la richiesta di scrivere per ogni giorno una semplice frase contenente gli aggettivi/le strutture studiate (es. there is/are, it is/They are…ecc.).
Inoltre sarebbe interessante continuare l’attività con l’idea della mia collega Carlotta Frigerio ovvero proporre un confronto con altri diari redatti da bambini durante il tempo della guerra, trovate alcuni esempi ai seguenti link:
Per renderlo un compito ancora più autentico sarebbe interessante fare uno scambio dei diari prodotti da classi di scuole diverse (una sorta di gemellaggio). Le classi potrebbero leggere i diari prodotti dai loro compagni e inviare i propri, si potrebbe definire un formato digitale per lo scambio (es. ebook, presentazione genial.ly, canva, google slide…) e poi intraprendere una corrispondenza finalizzata alla condivisione delle proprie impressioni sui diari letti.