ARTE E STORYTELLING – Paul Klee

STORYTELLING: chi è Paul Klee? quando e dove è vissuto? cosa dipingeva e perché? da chi è stato ispirato? Raccontiamo la storia e l’arte di Paul Klee con l’aiuto di alcuni video.

VISITIAMO DUE GALLERIA DELLE SUE OPERE

https://artsandculture.google.com/story/OAXhETi6oOu24w?hl=it

https://artsandculture.google.com/story/dwUhQ-uvsktvJg?hl=it

METTIAMOCI AL LAVORO

Sperimentiamo l’arte di Klee realizzando paesaggi geometrici, il nostro ritratto e il gatto con l’uccellino – usiamo tecniche miste di acquarelli, pennarelli e matite.

  • REALIZZIAMO UN PAESAGGIO IN STILE PAUL KLEE

Ho utilizzato questo video:

Poi i bambini hanno dato vita alle loro opere:

  • REALIZZIAMO IL NOSTRO RITRATTO IN STILE PAUL KLEE

Avevo selezionato questo video, ma i bambini avevano già in mente come realizzare il proprio ritratto e quindi ho semplicemente lasciato l’immagine del quadro sulla smartboard e loro hanno creato la loro opera – tecnica: acquerello.

  • STORYTELLING: ascoltiamo la storia “Il gatto e l’uccello” ispirata dai gatti di Klee
  • REALIZZIAMO GATTI IN STILE PAUL KLEE

PAUL KLEE E L’ARTE DEGENERATA

In occasione della Giornata della memoria possiamo parlare in classe dell’arte degenerata raccontando come le opere di Klee fossero state bandite dal Regime Nazista.

Riporto qui di seguito alcune informazioni importanti (fonte: https://metropolitanmagazine.it/paul-klee-e-il-nazismo-larte-degenerata/) per preparare il nostro Storytelling. Le stesse sono riportate in forma facilitata nelle schede per gli allievi.

Durante la prima guerra mondiale Paul Klee dovette partire per il fronte, ma questo non gli impedì di dedicarsi alla pittura e al disegno. Continuò in ogni caso a esporre le sue opere in giro per la Germania. Intorno al 1920 aveva cominciato ad insegnare pittura, richiamato dall’architetto Walter Gropius. L’avvento del regime nazista, però lo costrinse, nel 1933 a lasciare la docenza dell’accademia di Düsseldorf e tornò a Berna in esilio. La sua produzione artistica non rientrava tra i canoni accettati dal nazismo. Aveva anche rinnegato la cittadinanza tedesca, ma quella elvetica gli fu concessa solo dopo la sua morte che avvenne nel 1940 a Muralto.

La visione artistica di Paul Klee non era conforme al dogma nazista poiché egli sosteneva che l’arte non dovesse semplicemente riprodurre il visibile, ma piuttosto rappresentare ciò che era al di là della percezione sensoriale. Questo concetto andava contro l’ideologia nazista, che valorizzava invece un’arte più legata alla realtà visibile e al regime.

Con l’avvento del terzo reich si riutilizzò l’espressione “arte degenerata” che indicava quelle opere non approvate dal regime. Il cui unico detentore della scelta tra opere considerate ammissibili e quelle inaccettabili era il cancelliere Adolf Hitler. Vi rientravano per lo più opere di realizzazione astratta o con figure irrealistiche o quelle considerate lesive del comune pudore. Venivano ritirate anche opere che erano considerate di scarsa abilità tecnica. E tra questi vi erano anche opere di artisti ebrei.

Pertanto nel 1937 a Monaco di Baviera fu istituita un’esposizione dal titolo “mostra d’arte degenerata” che comprendeva opere confiscate dai musei tedeschi, tra le quali alcune dello stesso Klee. Con il solo intento di denigrare queste forme espressive e i loro produttori. Contemporaneamente ve ne era una che aveva lo scopo propagandistico di celebrare l’arte tedesca, considerata “pura”. Le opere presentate invece dovevano essere di gusto neoclassico e di propaganda nazionale raffigurando temi quali la forza lavoro, la potenza militare e la maternità.

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