L’anno scorso alla mia classe quarta ho consigliato alcuni titoli per le vacanze estive. Sono piaciuti e mi sono stati utili quando in quinta abbiamo affrontato alcuni argomenti di cui i bambini trovavano collegamenti con concetti che aveva appreso dalle loro letture sotto l’ombrellone. Ho deciso quindi di tenere nota delle bibliografie e delle collane che ho trovato in modo da avere sempre un elenco aggiornato. Condivido le mie ricerche con voi.
Un gioco pensato per la scuola media ma che potrebbe essere utilizzato a fine quinta come sfida tra classi parallele per valutare le competenze in uscita in modo divertente e coinvolgente. Al link riportato trovate anche tutte le istruzioni di gioco, le domande e le soluzioni.
La bacchetta servirà nella scrittura per tracciare nell’aria, sul foglio, sulla farina o polenta il tratto delle lettere o dei numeri, per fare i salti quando si dovrà staccare la matita dal foglio, invece nella lettura per tenere il segno, indicare e isolare le lettere.
L’arte degenerata è un termine utilizzato nel periodo della Germania nazista per denigrare e vietare le opere d’arte considerate “degeneri” o non conformi agli ideali del regime. Questo concetto riflette il tentativo del regime di controllare l’espressione artistica e imporre un’estetica rigidamente definita. Introdurre il tema dell’arte degenerata può essere un’occasione per far riflettere gli studenti sull’importanza dell’arte come veicolo della libertà di espressione e sulla sua relazione con la società e la storia. Mediante un percorso didattico, si possono esplorare le opere bandite dal regime nazista e introdurre il concetto di libertà artistica, incoraggiando gli studenti a esprimersi liberamente attraverso la propria creatività.
FASI
1-CONOSCIAMO GLI ARTISTI
Selezionare l’arte di alcuni artisti tra quelli banditi dal regime nazista. Io ho proposto: Paul Klee, Pete Mondiran, Marc Chagall, Vasilij Kandinskij.
Mostrare un breve video e procedere con le attività pratiche: vedi i seguenti articoli in cui propongo una selezione di video che ho utilizzato (Mondrian, Klee, Chagall, Munch)
2-L’ARTE DEGENERATA
Introdurre l’argomento della giornata della memoria con un albo illustrato. Io ho scelto “La Shoah raccontata ai bambini” di P. Valentini e C. Abastanotti ed. Becco Giallo
Storytelling: raccontare quello che è successo alle opere degli artisti che conoscono durante la mostra di Monaco. Vedere e commentare insieme a loro il video:
Alla fine del percorso e di confronti sull’importanza della libertà di espressione e della diversità utilizzare le opere realizzate dagli allievi per allestire una mostra che racconti attraverso l’arte anche la storia degli uomini che hanno combattuto per difendere la bellezza, la libertà e il bene.
La mia idea è quella di realizzare una sorta di linea che unisca gli artisti, la linea della speranza, attraverso la quale si snodano le loro vite, quello che hanno subito e la bellezza che ci hanno regalato. Questa linea arriva fino a noi che abbiamo realizzato le opere nello stile degli artisti che abbiamo rigenerato e che, a loro volta, ci hanno rigenerato, accendendo in noi la creatività e la speranza di un mondo migliore.
STORYTELLING: chi è Paul Klee? quando e dove è vissuto? cosa dipingeva e perché? da chi è stato ispirato? Raccontiamo la storia e l’arte di Paul Klee con l’aiuto di alcuni video.
Sperimentiamo l’arte di Klee realizzando paesaggi geometrici, il nostro ritratto e il gatto con l’uccellino – usiamo tecniche miste di acquarelli, pennarelli e matite.
REALIZZIAMO UN PAESAGGIO IN STILE PAUL KLEE
Ho utilizzato questo video:
Poi i bambini hanno dato vita alle loro opere:
REALIZZIAMO IL NOSTRO RITRATTO IN STILE PAUL KLEE
Avevo selezionato questo video, ma i bambini avevano già in mente come realizzare il proprio ritratto e quindi ho semplicemente lasciato l’immagine del quadro sulla smartboard e loro hanno creato la loro opera – tecnica: acquerello.
STORYTELLING: ascoltiamo la storia “Il gatto e l’uccello” ispirata dai gatti di Klee
REALIZZIAMO GATTI IN STILE PAUL KLEE
PAUL KLEE E L’ARTE DEGENERATA
In occasione della Giornata della memoria possiamo parlare in classe dell’arte degenerata raccontando come le opere di Klee fossero state bandite dal Regime Nazista.
Durante la prima guerra mondiale Paul Klee dovette partire per il fronte, ma questo non gli impedì di dedicarsi alla pittura e al disegno. Continuò in ogni caso a esporre le sue opere in giro per la Germania. Intorno al 1920 aveva cominciato ad insegnare pittura, richiamato dall’architetto Walter Gropius. L’avvento del regime nazista, però lo costrinse, nel 1933 a lasciare la docenza dell’accademia di Düsseldorf e tornò a Berna in esilio. La sua produzione artistica non rientrava tra i canoni accettati dal nazismo. Aveva anche rinnegato la cittadinanza tedesca, ma quella elvetica gli fu concessa solo dopo la sua morte che avvenne nel 1940 a Muralto.
La visione artistica di Paul Klee non era conforme al dogma nazista poiché egli sosteneva che l’arte non dovesse semplicemente riprodurre il visibile, ma piuttosto rappresentare ciò che era al di là della percezione sensoriale. Questo concetto andava contro l’ideologia nazista, che valorizzava invece un’arte più legata alla realtà visibile e al regime.
Con l’avvento del terzo reich si riutilizzò l’espressione “arte degenerata” che indicava quelle opere non approvate dal regime. Il cui unico detentore della scelta tra opere considerate ammissibili e quelle inaccettabili era il cancelliere Adolf Hitler. Vi rientravano per lo più opere di realizzazione astratta o con figure irrealistiche o quelle considerate lesive del comune pudore. Venivano ritirate anche opere che erano considerate di scarsa abilità tecnica. E tra questi vi erano anche opere di artisti ebrei.
Pertanto nel 1937 a Monaco di Baviera fu istituita un’esposizione dal titolo “mostra d’arte degenerata” che comprendeva opere confiscate dai musei tedeschi, tra le quali alcune dello stesso Klee. Con il solo intento di denigrare queste forme espressive e i loro produttori. Contemporaneamente ve ne era una che aveva lo scopo propagandistico di celebrare l’arte tedesca, considerata “pura”. Le opere presentate invece dovevano essere di gusto neoclassico e di propaganda nazionale raffigurando temi quali la forza lavoro, la potenza militare e la maternità.
Per introdurre questi giochi e l’uso del domino nella lezione di matematica è una buona idea iniziare con lo storytelling. Il gioco del domino ha una storia lunga e affascinante che può essere raccontata ai bambini incrociandola con la geografia dei luoghi dove questo antico gioco ha viaggiato nel corso del tempo.
Il domino è un gioco da tavolo che può essere utilizzato in classe per coinvolgere i bambini in attività ludiche e formative. In particolare, il domino può essere un ottimo strumento per sviluppare le abilità di subitizing, ovvero la capacità di riconoscere e comprendere rapidamente un insieme di numeri senza doverli contare uno per uno.
Il subitizing è un’abilità importante per lo sviluppo del pensiero matematico. Aiuta i bambini a comprendere i concetti di quantità e a sviluppare le abilità di calcolo. Il domino è un gioco perfetto per esercitare questa abilità, perché le tessere mostrano immagini che rappresentano numeri in modo visivo.
Vi propongo alcuni giochi con il domino da fare in classe per potenziare processi di subitizing e counting.
Ancora più divertente sarà usare le schede del domino gigante.
GIOCO – IL PRODOTTO: i bambini sono divisi in 2 squadre. Un bambino a turno per ogni squadra gira una tessera del domino e, con l’aiuto dei compagni di squadra se necessario, esegue l’operazione per ottenere il prodotto delle due quantità indicate nella tessera. Se è corretta tiene la tessera come punteggio. Alla fine del gioco vince la squadra con più punti.
GIOCO – LA SOMMA: gioco di coppia. Le tessere sono tutte girate in giù. Livello1: Ogni bambino ha a disposizione la linea dei numeri e un pennarello per poter visualizzare le somme da fare ad ogni giro di tessera. I bambini a turno girano la tessera ed eseguono le somme. Segnano il risultato sul foglio del punteggio. Alla fine si sommano i punti, vince chi ne ha di più. Livello 2: si gioca senza la linea dei numeri.
GIOCO – I MULTIPLI DI 3: gioco di coppia. Le tessere sono tutte girate in su per vedere le quantità. Un giocatore è dalla parte dei multipli di 3 e l’altro dalla parte dei NON multipli di 3. Ogni giocatore sceglie una tessera a turno da inserire nella propria sezione. A seconda della parte a cui appartiene il giocatore deve calcolare il prodotto presente sulla tessera che sceglie in modo che sia un multiplo o non-multiplo di 3 e posizionarla nel foglio dalla propria parte. Quando le tessere sono finite si procede a fare la somma dei punti e vince chi ne ha di più.
4. INDOVINA DOMINO: gioco di coppia. Ogni giocatore sceglie una tessera che l’avversario non può vedere perché tra i due c’è una barriera.
Il gioco funziona un po’ come Indovina chi. Ogni giocatore deve porre alcune domande matematiche per indovinare quali quantità ci siano nella tessera dell’avversario, ad esempio:
la somma dei tuoi numeri dà un numero pari?
c’è un doppio?
il prodotto dei tuoi numeri dà un multiplo di 3?
5. SUDOKU DEL DOMINO: con le tessere del domino i bambini devono realizzare tutti i numeri dal 2 al 16 in modo che in verticale e orizzontale ogni riga contenga il numero stabilito.
Ho aiutato la mia collega di matematica a realizzare (solo graficamente) questo librino da assegnare per le vacanze di Natale insieme al diario che ho preparato di lingua italiana/inglese per la nostra classe seconda.
Gentilmente mi ha autorizzato a renderlo disponibile anche per chi tra voi volesse utilizzarlo.
Scarica e stampa fronte/retro, poi piega e inserisci una pagina dentro l’altra, infine rilega il tutto con un nastro.
Ho scoperto da poco che ai miei alunni piace tantissimo realizzare fumetti e allora ho deciso di proporli come strumento per la comprensione del testo, per lavorare sulla struttura del discorso diretto e sulla punteggiatura da utilizzare.
In classe seconda stiamo lavorando sulle emozioni così per prima cosa ho proposto l’ascolto di questa storia che i bambini hanno seguito con il supporto delle immagini della presentazione che ho creato con Canva:
Dopo aver parlato di questa emozione i bambini a coppie hanno realizzato, con il template fornito, le sei sequenze più significative della storia, decidendo di far parlare i personaggi attraverso i fumetti. Infine ho chiesto loro di inventare un titolo per la storia ascoltata.
Ho realizzato un mazzo di carte per esercitare la capacità di fare inferenze partendo dalle immagini.
Proviamo prima tutti insieme in classe per spiegare ai bambini la differenza tra le informazioni letterali che si possono ricavare dall’immagine e quelle inferenziali.
Poi distribuiamo una carta per ogni bambino (se successivamente vogliamo farli lavorare in coppia realizziamo due mazzi di carte in modo che nella coppia ne abbiano una a testa).
Con le domande guida ogni bambino completa una mappa in cui annota le proprie riflessioni seguendo l’esempio fatto insieme.
In coppia o in gruppo i bambini confrontano le proprie riflessioni con quelle del compagno/i e le integrano.
Infine scrivono o relazionano alla classe quello che hanno pensato, raccontando una storia.
Il mazzo di carte contiene alcune carte senza immagine che possono essere personalizzate incollando immagini prese dal web.
Consiglio di plastificare le carte per renderle più durature nel tempo.